Vincisgrassi

I Vincisgrassi rappresentano una delle versioni più storiche ed elaborate delle lasagne, un piatto classico della cucina italiana, originario delle Marche. La ricetta tradizionale prevede l’uso di pasta all’uovo, ragù di carne, besciamella e parmigiano, spesso arricchite con tartufo o funghi. Ecco come preparare i Vincisgrassi:

Ingredienti

  • 500 g di pasta all’uovo per lasagne
  • 300 g di carne macinata di manzo
  • 300 g di carne macinata di maiale
  • 100 g di fegatini di pollo
  • 150 g di pancetta
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 500 ml di passata di pomodoro
  • 100 ml di vino rosso
  • 1 litro di latte
  • 100 g di burro
  • 100 g di farina
  • Noce moscata q.b.
  • 200 g di parmigiano grattugiato
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.

Preparazione

  1. Inizia preparando il ragù: soffriggi la pancetta tagliata a cubetti in una padella capiente con un filo d’olio. Aggiungi la cipolla, la carota e il sedano tritati finemente e lascia rosolare.
  2. Unisci la carne macinata e i fegatini tritati. Lascia cuocere fino a doratura, poi sfuma con il vino rosso e lascia evaporare.
  3. Aggiungi la passata di pomodoro, regola di sale e pepe, e cuoci a fuoco lento per circa 2 ore, aggiungendo acqua se necessario.
  4. Per la besciamella, sciogli il burro in un pentolino, unisci la farina e cuoci per qualche minuto. Versa a filo il latte caldo, mescolando continuamente per evitare grumi. Cuoci fino a che la salsa non si addensa e insaporiscila con sale, pepe e noce moscata.
  5. Lessa le sfoglie di pasta in abbondante acqua salata per qualche minuto, poi raffreddale in acqua fredda e asciugale su un canovaccio pulito.
  6. Componi i Vincisgrassi in una teglia rettangolare alternando strati di pasta, ragù, besciamella e parmigiano grattugiato, finendo con besciamella e Parmigiano.
  7. Cuoci in forno pre-riscaldato a 180 °C per circa 30 minuti o fino a quando la superficie risulta dorata e croccante.

Curiosità

Il nome “Vincisgrassi” deriva probabilmente da un errore di trascrizione, storpiatura o omaggio a un generale austriaco chiamato Windisch-Graetz, in servizio nell’area delle Marche nei primi dell’Ottocento. La ricetta si è diffusa e trasformata nel tempo, ma ha sempre mantenuto il prestigio di piatto ricco e celebrativo.

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