Risotto alla milanese con zafferano

Il risotto alla milanese è un piatto tradizionale della cucina lombarda, noto per il suo sapore delicato e il suo caratteristico colore dorato dato dallo zafferano. Ecco la ricetta.

Ingredienti

• 320 g di riso Carnaroli o Arborio (ideale per il risotto)
• 1 litro di brodo di carne o vegetale, caldo
• 0,1 g di stigmi di zafferano (o una bustina di zafferano in polvere)
• 1 piccola cipolla bianca, tritata finemente
• 50 g di burro (30 g per il soffritto e 20 g per la mantecatura finale)
• 1/2 bicchiere di vino bianco secco
• 40 g di parmigiano grattugiato (opzionale)
• Olio extra vergine di oliva (se preferisci non usare solo il burro)
• Sale, q.b.

Preparazione

1. In una casseruola, sciogli circa 30 g di burro (oppure usa un mix di burro e un filo d’olio) e soffriggi la cipolla tritata finché non diventa trasparente e morbida, senza farla colorire.
2. Aggiungi il riso e tostalo per un paio di minuti a fiamma media, mescolando per farlo insaporire e tostare uniformemente.
3. Versa il vino bianco e lascia evaporare a fiamma vivace.
4. Aggiungi il brodo caldo poco alla volta, continuando a mescolare. Aspetta che il brodo sia assorbito prima di aggiungere il successivo mestolo.
5. A metà cottura (circa 8-10 minuti dopo aver iniziato a aggiungere il brodo), sciogli lo zafferano in un mestolo di brodo e aggiungilo al riso, mescolando per distribuire uniformemente il colore.
6. Continua la cottura aggiungendo il brodo e mescolando. Il risotto dovrebbe essere pronto in circa 16-18 minuti dal primo aggiunto di brodo.
7. Quando il riso è al dente e il risotto ha raggiunto una consistenza cremosa, togli dal fuoco e manteca con il burro rimanente e il parmigiano, aggiustando di sale se necessario.
8. Lascia riposare il risotto coperto per un minuto prima di servire.

Curiosità

Il risotto alla milanese nacque nel XVI secolo, sembra per un tocco di colore durante un matrimonio, dato che lo zafferano era utilizzato come colorante in pittura. La combinazione inaspettata di zafferano e riso divenne presto un classico, celebrando l’economia risicola della Pianura Padana e la creatività dei cuochi lombardi.