Pane armeno
17/11/2023Il pane armeno, conosciuto come “Lavash”, è un tipo di pane piatto tradizionale molto diffuso. È semplice da preparare e si abbina bene con molte pietanze. Ecco la ricetta di base:
Ingredienti
- 500g di farina di frumento
- 200ml di acqua tiepida
- 7g di lievito fresco o 2g di lievito secco
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di zucchero (opzionale, ma aiuta a attivare il lievito)
- 30ml di olio d’oliva (variazione all’italiana)
Preparazione
- In una ciotola, sciogli il lievito e lo zucchero nell’acqua tiepida e lascia riposare per 5-10 minuti fino a quando non diventa schiumoso.
- In un’altra ciotola grande, unisci la farina con il sale e, se desideri un tocco italiano, aggiungi l’olio d’oliva. Questo non è tradizionalmente armeno, ma può offrire un piacevole aroma.
- Fai un buco al centro della farina e versa il composto di lievito e acqua.
- Mescola tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e inizia a impastarlo fino a quando non diventa liscio ed elastico, circa 10 minuti.
- Copri l’impasto con un panno umido e lascialo lievitare in un luogo caldo per circa 1-2 ore o finché non raddoppia di volume.
- Dopo la lievitazione, suddividi l’impasto in palline della grandezza di un arancia.
- Riscalda una padella o una piastra su fuoco medio-alto.
- Stendi ogni pallina in una sfoglia sottile (circa 2-3 mm) su un piano leggermente infarinato.
- Cuoci il Lavash per circa 1-2 minuti per lato, fino a quando non compaiono delle bolle sulla superficie e i bordi iniziano a prendere un leggero colore dorato.
- Una volta cotto, puoi servirlo caldo o conservarlo in un panno per mantenerlo morbido.
Il Lavash può essere utilizzato come accompagnamento per hummus, kebab o involtini con verdure e formaggi. In Armenia, spesso viene utilizzato anche come piatto dove mettere gli altri cibi durante i pasti, fungendo da “cucchiaio” commestibile.
Curiosità
Il Lavash è un pane così centrale nella cultura armena che è stato riconosciuto come parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.